
Il regista 86enne: "A Tor Vergata per rinnovare la procedura contro la fibrillazione atriale"
Il regista Francis Ford Coppola, ricoverato da al Policlinico Tor Vergata di Roma, è stato operato per l'ablazione della fibrillazione atriale. L'intervento di elezione, ovvero programmato, è stato eseguito dal professore Andrea Natale - a quanto apprende l'Adnkronos Salute - ed è andato bene.
Lo stesso Coppola aveva rassicurato i fan sulle proprie condizioni. In un post pubblicato questa notte, il regista del ‘Padrino’ e ‘Apocalypse Now’ ha spiegato di essere in ospedale per eseguire un intervento di ablazione della fibrillazione atriale con il luminare di questa tecnica, il professore Andrea Natale, rientrato in Italia proprio l’anno scorso dopo una lunghissima carriera negli Stati Uniti.
“Dada (come mi chiamano i miei figli) sta bene”, ha scritto Coppola in nottata. “Mentre sono a Roma - ha aggiunto il regista 86enne - sto approfittando per fare l'aggiornamento dopo 30 anni della procedura contro la fibrillazione atriale con il suo inventore, un grande medico italiano, il Dr. Andrea Natale! Sto bene!”, ha concluso Coppola. Molti i commenti di star sollevate alla notizia. Tra i primi Sharon Stone che ha scritto: “Ti amiamo dolcezza”.
Coppola è arrivato ieri a Tor Vergata direttamente dall'aeroporto dopo un volo che lo riportava in Italia dagli Usa. Nell'ultima settimana, il regista 86enne ha collezionato una serie considerevole di lunghi voli aerei e, anche per questo, si sarebbe deciso di anticipare l'ablazione già programmata approfittando della presenza in Italia del professor Natale.
Coppola era stato in Italia negli ultimi giorni di luglio per presentare una proiezione del suo film "Megalopolis" al Magna Graecia Film Festival di Soverato, in provincia di Catanzaro. Poi è tornato negli Usa per un'altra serie di presentazioni di 'Megalopolis', prima a San Francisco il primo agosto e poi a Portland il 3 agosto.
"Megalopolis", il film epico autofinanziato da 120 milioni di dollari con Adam Driver, Aubrey Plaza e Shia LaBeouf, uscito a settembre con incassi deludenti (solo 14 milioni di dollari al box office) e recensioni contrastanti, è frutto di un progetto durato decenni (Coppola tenne per la prima lettura del copione con un potenziale cast a San Francisco nel 1988). Per realizzarlo Coppola ha investito soldi propri e ipotecato alcuni dei suoi vigneti in California.
Dopo l'esito non esaltante al botteghino, Coppola ha continuato comunque a rifiutare di distribuire "Megalopolis" in digitale, preferendo portare il film in tournée e presentarlo personalmente agli spettatori.
Durante queste presentazioni, alcune con biglietti che arrivavano a 1000 dollari, il regista ha anche confermato di essere al lavoro su un prossimo film low budget, 'Glimpses of the Moon', adattamento del romanzo di Edith Wharton del 1922, le cui riprese dovrebbero svolgersi in gran parte in Italia come lui stesso aveva anticipato anche nell'intervista rilasciata a Mara Venier durante una puntata di 'Domenica In' del maggio 2024: "Sarà un film piccolo, che gireremo in Francia ma soprattutto in Italia, in location bellissime. Ho anche un passaporto italiano quindi sono fortunato", aveva detto il regista. Che infatti, quando sarà dimesso da Tor Vergata, dovrebbe trattenersi in Italia, nella sua tenuta di Bernalda (in provincia di Matera), il paese d'origine del nonno paterno, dove Coppola ha anche restaurato il Palazzo Margherita trasformandolo in un hotel di lusso. Il progetto era probabilmente quello di restare in Italia ad agosto per dedicarsi al prossimo film. E c'è da scommettere che il regista, lungi dall'appendere la macchina da presa al chiodo, manterrà fede al proposito di iniziare le riprese in autunno, convalescenza permettendo.